L 'insufflaggio con schiuma Isofor e le 5 sorprese più comuni nelle intercapedini (e come affrontarle senza stress)
- info8970435
- 17 nov
- Tempo di lettura: 4 min

Quando si decide di isolare la propria casa con la tecnica dell’insufflaggio, l'idea di fondo è semplice e geniale: riempire l’intercapedine, lo spazio vuoto tra le pareti, per fermare la dispersione di calore.
Sembra facile, vero? Ma cosa si nasconde davvero in quel “vuoto” tra le mura di una casa che ha più di 40, 50 o 60 anni?
L’esperienza ci ha insegnato che l’intercapedine non è quasi mai un semplice spazio vuoto e perfetto. È più simile a un microcosmo di imprevisti, piccoli errori di costruzione e sorprese che possono emergere inaspettatamente. Ignorare questa realtà può significare un lavoro mal fatto, inefficace e che non porta ai risultati sperati.
Ma non preoccuparti: l’obiettivo di questo articolo è tutt’altro che spaventarti. Anzi, vogliamo tranquillizzarti, mostrarti con trasparenza le 5 "brutte sorprese" che più frequentemente il nostro team scopre durante le diagnosi, e come la nostra esperienza ci permette di affrontarle senza problemi con l'insufflaggio di schiuma Isofor.
Perché un vero professionista non spera di non incontrare difficoltà, ma sa esattamente come risolverle quando si presentano.
Sorpresa #1: ostruzioni da detriti e calcinacci e l'insufflaggio con schiuma Isofor.
Cos'è?Un classico, e anche la sorpresa più comune. Durante la costruzione, è prassi che detriti come malta, pezzi di mattoni e altro materiale finiscano nell’intercapedine, accumulandosi alla base o creando dei ponti a mezz’altezza.
Il rischio: Se l'operatore non effettua una diagnosi preliminare e insuffla materiale in fiocchi (come la cellulosa), questi detriti potrebbero bloccare il passaggio dell’isolante, causando un riempimento parziale. Il risultato? Calore che continua a disperdersi, vanificando l'intervento.
La nostra soluzione: La videoispezione endoscopica è la nostra prima arma. Inserendo una piccola telecamera, mappiamo la posizione di questi ostacoli. Grazie alla nostra schiuma ISOFOR, che viene iniettata allo stato liquido, possiamo superare facilmente il problema: il materiale fluisce attorno ai detriti, li ingloba e crea un isolamento continuo, senza ponti termici.
Sorpresa #2: isolante vecchio e collassato e insufflaggio con schiuma Isofor.
Cos'è?Molte case degli anni '70 e '80 sono state isolate con pannelli sottili di lana di vetro o polistirolo. Con il passare del tempo, questi materiali si degradano, diventando inutilizzabili.
Il rischio: I pannelli si staccano, si accartocciano o si inclinano, creando vuoti d'aria che permettono al calore di circolare liberamente. Soffiare un nuovo isolante su questi pannelli senza una valutazione accurata è inutile.
La nostra soluzione: La videoispezione ci aiuta a valutare lo stato del vecchio isolante. La schiuma ISOFOR, grazie alla sua espansione controllata, esercita una pressione sufficiente per comprimere e compattare il materiale esistente, riempiendo ogni vuoto. Così non dobbiamo rimuovere il vecchio isolante, ma possiamo integrarlo in un sistema isolante nuovo ed efficiente.
Sorpresa #3: pilastri, travi o canne fumarie nascoste e insufflaggio con schiuma Isofor.
Cos'è?Le planimetrie catastali non sempre riflettono la realtà interna dei muri. In molti casi, durante la diagnosi, scopriamo pilastri in cemento armato, travi o canne fumarie che interrompono la continuità dell’intercapedine.
Il rischio: Ignorare questi elementi strutturali porta alla creazione di ponti termici, come i pilastri in cemento armato, che sono ottimi conduttori di calore. Questo crea zone fredde, soggette a condensa e muffa.
La nostra soluzione: Con una diagnosi preventiva e la foratura a griglia, mappiamo con precisione questi ostacoli. Durante l’insufflaggio, la schiuma sigilla tutto lo spazio attorno a pilastri e travi, riducendo drasticamente la dispersione termica e migliorando l'efficienza energetica.
Sorpresa #4: umidità e infiltrazioni inattese e l' insufflaggio con schiuma Isofor.
Cos'è? A volte, durante la videoispezione, emergono segni di umidità nell’intercapedine, dovuti a micro-crepe, problemi nei davanzali o a infiltrazioni idrauliche.
Il rischio: Iniettare un materiale isolante che assorbe l’acqua, come la cellulosa, in un ambiente umido è un errore grave. L’isolante si impregnerà, perdendo la sua capacità di isolare e creando condizioni ideali per la formazione di muffa.
La nostra soluzione: Se rileviamo un'infiltrazione attiva, consigliamo sempre al cliente di risolvere prima il problema. Tuttavia, se l'umidità è solo residua, la nostra schiuma ISOFOR è idonea. Essendo idrorepellente e a celle aperte, non assorbe l’acqua e lascia respirare il muro, mantenendo l’efficacia isolante anche in condizioni di umidità moderata.
Sorpresa #5: intercapedine inesistente o non comunicante
Cos'è? In edifici molto vecchi o ristrutturati, può capitare che l’intercapedine non esista affatto, o che sia ostruita da murature interne, impedendo la comunicazione tra le stanze.
Il rischio: Procedere senza una diagnosi accurata potrebbe portare a forare inutilmente le pareti, con il rischio di non completare il lavoro e di perdere tempo e denaro.
La nostra soluzione: La diagnosi preliminare è fondamentale. Un primo foro di prova e l’utilizzo dell’endoscopio ci permettono di verificare la fattibilità dell’intervento. Se scopriamo che l’intercapedine non è idonea, siamo i primi a comunicarlo con trasparenza, evitando false aspettative e inutili spese.
3GUA.it : l’esperienza è la nostra forza
Come hai visto, l’interno dei muri può nascondere più sorprese di quanto sembri. Ma la differenza tra un lavoro che non soddisfa e uno che risolve i problemi risiede nella capacità di affrontare ogni imprevisto con professionalità.
Affidarsi a 3GUA.it significa scegliere un team con oltre 40 anni di esperienza nell’insufflaggio e una metodologia collaudata. Con noi, qualsiasi sorpresa nei muri non è mai un problema, ma un’opportunità per dimostrare la nostra esperienza e il nostro impegno.
Perché un vero esperto sa come gestire ogni situazione, con trasparenza e competenza.



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